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BDSM

Umiliazione Sessuale: Come Gestirla in Modo SSC

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L’umiliazione sessuale è una pratica estremamente presente nell’immaginario comune, quando si parla di BDSM. Spesso e volentieri viene addirittura trattata come parte integrante del ruolo di Dom, come se fosse ovvio che la parte dominante umili quella sottomessa. La realtà è molto più complessa di così.

A dispetto di quanto ci racconta il porno, l’umiliazione sessuale è una vera e propria pratica a sé che si può accettare oppure no. Molti sub la inseriscono tra i propri limiti – soft o hard – in quanto problematica da un punto di vista psicologico. Mentre i segni delle frustate passano, infatti, una parola troppo tagliente rimane impressa per anni o per tutta la vita.

Come gestire anche questi giochi in modo SSC, sicuro, sano e consensuale e divertente per tutti?

Umiliazione sessuale e dominazione, ecco le differenze

umiliazione e sottomissione

Stando ai porno, sembra che tutti i Dom umilino e degradino i propri sub. Non è così, non necessariamente: il dominante dà degli ordini al sottomesso, ne controlla le azioni, può anche fargli male. Può però fare tutto questo senza che ci sia la minima umiliazione per il sottomesso.

Pensa a pratiche come l’impact play, nelle quali il dominante colpisce il sottomesso in zone sensibili. Un’eventuale umiliazione non è parte integrante del gioco: può esserci oppure no, a seconda del gusto di dominante e sottomesso.

È vero però che esistono pratiche nelle quali l’umiliazione sessuale è molto più presente, quanto meno in apparenza. Basti pensare al pet play, dove il sottomesso viene ridotto a un semplice animaletto da compagnia. Eppure, anche in questi casi la cosa è molto più complessa di così.

Umiliazione VS degradazione

L’esempio del pet play serve a spiegare due concetti che vengono spesso confusi, ovvero quelli di umiliazione e di degradazione.

L’umiliante è qualsiasi cosa provochi imbarazzo e vergogna. È un concetto estremamente generico e mutabile, dato che dipende molto dalla sensibilità del singolo individuo. Ad esempio, stare nudo in una stanza piena di gente vestita può essere umiliante per qualcuno e per qualcun altro no. Un sub potrebbe trovare umiliante stare senza mutandine, qualcun altro potrebbe vergognarsi all’idea di depilarsi totalmente.

La definizione di degradazione dà qualche sicurezza in più: degradazione è quando sminuisci o deumanizzi qualcuno. Il pet play è degradante, ad esempio, dato che si tratta un essere umano come se fosse un cane o un gatto. Lo stesso vale per l’oggettificazione, nella quale il sub viene ridotto a un oggetto.

Ciò che è degradante è anche umiliante? Spesso lo è, ma non è detto: dipende molto da come la cosa viene percepita.

Tipi di umiliazione sessuale

tipi di umiliazione erotica

Spero di aver chiarito qualche punto chiave su cos’è l’umiliazione nel BDSM. Adesso vediamo come metterla in atto in un contesto di gioco e, in particolare, su quali tipologie principali possiamo sfruttare.

1. Verbale

Si tratta della forma di umiliazione erotica più semplice e anche più pericolosa. Nella sua forma più semplice, consiste nell’insultare il sub o nell’usare termini offensivi per definirlo: “puttanella”, “troia”, “nullità”…

La forma di umiliazione verbale più efficace (e pericolosa) va però oltre l’insulto e riprende i punti deboli del sottomesso. L’esempio più classico è fare riferimento ai difetti fisici della persona, anche senza “insultare” nel senso proprio del termine: descrivere il pene come troppo piccolo per soddisfare una donna, mettere l’accento sulle maniglie dell’amore e via così.

Il problema è che in questo modo si possono aprire ferite molto poco erotiche, è questa infatti più un’ umiliazione psicologica, quindi bisogna fare estremamente attenzione.

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2. Fisica

Si può umiliare una persona anche senza parlare, mettendola in una condizione che percepisce come umiliante. In questo caso, tutto sta nel giocare con la percezione che la persona ha di sé, sovvertendola.

Prendiamo un sub uomo estremamente attaccato a certi stereotipi maschili. Una persona del genere potrebbe trovare umiliante anche il semplice atto di andare a depilarsi, nonostante molti uomini lo facciano già senza alcun problema. Potrebbe trovare umiliante vestirsi da donna, anche in un contesto privato.

Di nuovo, non serve “offendere” per umiliare il sottomesso: basta sapere quali corde toccare.

3. Degradante

Degradazione e umiliazione non sono la stessa cosa, però per molte persone la degradazione è anche umiliante. Essere trattati come un animaletto domestico può quindi essere rilassante per qualcuno, umiliante per qualcun altro.

All’interno di questa categoria possiamo inserire anche alcuni giochi di ruolo, nei quali il sottomesso viene trattato come se non fosse nemmeno umano. Molte pratiche di clinical BDSM giocano su questo: da una parte c’è il “medico” o lo “scienziato pazzo” di turno, dall’altra c’è il “caso clinico” o la “cavia” sulla quale fare cose terribili.

4. Pubblica

Nell’umiliazione pubblica si gioca su quello che la società ci dice essere giusto, sovvertendolo. Il sub viene quindi messo in una situazione considerata “fuori luogo”, in quanto va contro ciò che ci hanno insegnato da quando eravamo bambini.

Essere costretti a stare nudi in pubblico, in un contesto dove tutti gli altri sono vestiti, è umiliante. Salire su un palco e farsi legare di fronte a tutti, lasciando che il Dom (in questo caso il rigger) ti scopra e mostri i tuoi genitali, è umiliante. Perfino andare in giro senza mutandine è umiliante, anche se nessuno se ne rende conto.

Tutti questi esempi hanno in comune l’andare contro un certo concetto di “giusto” e di “presentabile” che ci è stato inculcato fin da bambini. Ovviamente, per non sfociare nel reato bisogna scegliere dei contesti adatti, come play party o locali per scambisti.

Come umiliare in modo erotico e sicuro

come umiliare

Nell’umiliazione erotica la negoziazione ha un’enorme importanza. Prima di fare qualsiasi cosa, bisogna parlare con il sottomesso e cercare di capire fin dove spingersi. L’obiettivo è infatti provocare un dolore accettabile, non riaprire ferite e traumi.

Anche per questa ragione, la parte dominante dev’essere pronta a interrompere il gioco in qualsiasi momento, anche senza che venga chiamata la safeword. Nei casi peggiori il sottomesso potrebbe essere troppo confuso o addolorato per chiederti di smettere, anche se vorrebbe farlo. In questi casi, meglio fermarsi una volta di più che una volta di meno.

Alla fine della sessione, che si sia conclusa in modo naturale oppure sia stata interrotta, l’aftercare è d’obbligo. È importante che il sottomesso esca dalla condizione di umiliazione vissuta in gioco, che torni a sentirsi umano e degno di rispetto. Altrimenti, si possono creare delle situazioni poco piacevoli sul lungo periodo.

L’umiliazione erotica spiegata dalla Dottoressa Sabrina

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