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Primal, il BDSM che Tira Fuori l’Animale in Te

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Quando si parla di BDSM, una delle critiche più comuni è la sua “artificialità”; tanti vanilla si chiedono che senso ha tirare fuori fruste e affini per una semplice scopata. Il tema è complesso, ma sappi una cosa: esiste una branca del BDSM che va oltre queste “complicazioni” e scende a un livello più basilare, animalesco. Parlo del BDSM primal.

BDSM o sesso animalesco?

Sesso animalesco contro il muro
Sesso animalesco contro il muro

Ti è mai capitato di fare del buon sesso animalesco, sporco e sudato? In ambito vanilla, è quanto di più vicino ci possa essere al primal, benché le due cose non siano del tutto sovrapponibili.

I sostenitori del primal vedono la civilizzazione come un vestito: devi vestirti per forza per andare al lavoro e per rapportarti al lavoro, ma quel vestito non sei tu e puoi toglierlo quando ti pare e piace. Allo stesso modo, il tuo essere civile copre un nucleo primitivo fatto di istinti, che va oltre ciò che la società ci impone come giusto e sbagliato.

Il primal consiste proprio nel spogliarti del tuo io più ordinato, lasciando galoppare l’animale che c’è in te. Ciò significa soddisfare tutta una serie di istinti che “non stanno bene” in società, come annusare o leccare il partner, usarlo per soddisfare le tue voglie, dominarlo. Inoltre, significa sfruttare sensi spesso trascurati nel vivere civile, come l’olfatto.

Inutile precisare che il partner dev’essere sempre consenziente: va bene essere un animale, ma a tutto c’è un limite.

La lotta per la supremazia

Ti sembra tutto molto fumoso? Non ti do torto: il Primal si basa sugli istinti della persona e, si sa, gli istinti sono per eccellenza qualcosa di fumoso. Per questa ragione, è difficile tracciare una mappa chiara di questa branca del sesso estremo benché ci siano pochi punti fermi. La lotta per la supremazia è uno di questi.

Il BDSM si basa sullo scambio di potere tra una o più persone consenzienti: senza scambio di potere non c’è BDSM e questo vale anche per il primal. Ecco perché la “pratica” più caratteristica del primal è proprio la lotta per ottenere questo privilegio, condotta a mani nude e (di solito) senza strumenti di sorta.

Proprio come in natura, due persone lottano per dimostrarsi più forti e dominanti dell’altro. Non è detto che questo combattimento sfoci in un rapporto sessuale, anzi: in alcuni casi, non c’è alcuna connotazione esplicitamente erotica; è un po’ come assistere o partecipare a un incontro di vale tudo.

Nel primal anche il dolore è funzionale a questa lotta per la supremazia. Durante il combattimento, può capitare di infliggere dolore all’altro. Una volta sottomesso l’altro, il dominante può infliggere dolore al sottomesso per rimetterlo al suo posto o semplicemente perché gli va.

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Prima BDSM, quali sono i ruoli nel primal

I ruoli nel primal
I ruoli nel primal: cacciatore e preda

Soprattutto negli Stati Uniti, il primal è spesso considerato uno stile di vita e si formano veri e propri gruppi di praticanti. Di conseguenza, ciò dà origine a tutta una serie di ruoli che in Italia è un po’ più difficile trovare. Vediamo quali sono.

  • Predatore/cacciatore e preda. Sono i ruoli basilari, corrispondenti a dominante e sottomesso.
  • Branco. Quando diversi praticanti si trovano, possono formare un vero e proprio branco di predatori e prede.
  • Alpha. Il dominante più dominante di tutti, che spesso ha conquistato questo ruolo combattendo.
  • Compagni. Quando due praticanti formano una coppia fissa, sono “compagni”. Il termine inglese (“mate”) rende molto meglio, dato che fa riferimento anche all’accoppiamento nel mondo animale.

Talvolta, la cosa prende derive ancora più specifiche: ci sono persone che si identificano con un animale ben preciso, come il lupo o l’orso. A onor del vero, però, queste ultime etichette mancano nel primal più puro: l’idea non è fingere di essere un altro animale, ma ti tirare fuori l’animale intrinseco in ogni essere umano.

I rischi del BDSM primal

Un’analisi del primal play e delle sue difficoltà

Chi segue il blog potrebbe aver visto qualche somiglianza con il pet play, nel quale il sub viene trattato come un animaletto domestico. Come accennato sopra, però, il primal nasce per liberarsi di tutte le finzioni proprie della società: che senso avrebbe fingere di essere un altro animale, per di più addomesticato? Le due pratiche sono intrinsecamente diverse.

In compenso, le differenze tra BDSM primal e pet play mi aiutano a introdurre il rischio maggiore del primo: l’eccesso di improvvisazione. Quando fai pet play, ti muovi tutto sommato in un ambito abbastanza controllato, dato che sei pur sempre una bestia addomesticata. Nel primal, invece, istinto e improvvisazione fanno da padroni. In alcuni casi, questo può essere un problema.

Liberare il proprio animale interiore non può essere una giustificazione per violare il consenso, né per fare cose pericolose senza preoccuparsi dell’altro o di sé. Alla base del primal, come di qualsiasi pratica BDSM, serve comunque un minimo di consapevolezza di sé e abbondanza di rispetto per l’altro.

Ho detto qualcosa di banale? Me lo auguro.


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