Moglie Matura Amatoriale che Ama Mostrarsi in Cam
Ciao sono Miriam, una moglie matura che ama mostrarsi in cam amatoriale. Ho 42 anni e nella vita sono una moglie fedele e una lavoratrice molto apprezzata. Da quindici anni gestisco un piccolo negozio di abbigliamento intimo. Proprio la mia professione mi ha fatto scoprire un lato di me che non conoscevo: mi piace mostrarmi in cam nuda e assecondare le richieste degli sconosciuti che mi guardano.
Come ho cominciato

Vendendo abbigliamento intimo mi capita molto spesso di provare per prima gli indumenti che arrivano, per poi poter meglio consigliare le mie clienti. Non sono né giovanissima e né posso vantare un fisico da modella, ma da buona palermitana sono piacente e prosperosa, anche se “concentrata” in soli 1.65 cm di altezza. Spesso faccio delle videocall su Zoom con i fornitori, dato che trovo più semplice farmi mostrare la merce in quel modo rispetto ai soliti cataloghi patinati. Un bel giorno di due anni fa, dopo aver finito la solita call con Marco, un rivenditore della provincia di Vicenza, mi sono dedicata a provare i nuovi arrivi: della bellissima lingerie in seta molto provocante.
Mi sono quindi spogliata, ho sfilato gli slip e ho iniziato a indossare quelli in seta davanti allo specchio per valutarne la comodità e la sensazione sulla pelle. Mentre ammiravo la mia immagine riflessa, con la coda nell’occhio mi sono accorta di un terribile errore: la lucina della webcam era ancora accesa. C’era la possibilità che Marco fosse ancora collegato e che mi stesse guardando da dietro mentre facevo questa piccola sfilata intima. Ho provato un fortissimo senso di vergogna, che ancora oggi ricordo nitidamente, ma mentre ero ancora indecisa sul da farsi è successo qualcosa di particolare.
Mi sono detta “in fondo ho solo dimenticato di chiudere la call, nessuno può accusarmi di niente” e ho proseguito come se nulla fosse. Mi sono tolta lentamente gli slip in seta, piegandomi quasi a 90 per farmi guardare meglio da dietro. Speravo in quel momento che Marco fosse ancora online, e che si stesse eccitando mentre mi guardava il culo. Magari accarezzandosi il cazzo da sopra i pantaloni, dato che era comunque in ufficio e non poteva spogliarsi. Poi mi sono rivestita e sono andata al pc: il collegamento era ancora aperto ma non c’era nessuno dall’altra parte. Non saprò mai se Marco ha goduto o no di quello spettacolo imprevisto, ma di certo io mi sono eccitata moltissimo a quel pensiero.
Il giorno successivo

Quella notte non ho dormito, l’eccitazione era ancora forte, e ho deciso di spingermi più a fondo in questa nuova passione. Ho appreso l’esistenza di siti web dedicati alle camgirl, donne che amano mostrarsi in cam e ho creato un profilo. Senza indicare il mio vero nome e senza mettere una foto riconoscibile, ma semplicemente descrivendomi come una moglie matura amatoriale. Il giorno dopo in negozio, arrivato il momento della chiusura sono rimasta dentro. Sono andata sul sito dove mi ero iscritta, e ho attivato la cam. Poi, esattamente come il giorno prima, sono andata davanti allo specchio e ho cominciato a togliermi le mutandine, rimanendo in piedi e dando le spalle al computer.
Dopo qualche minuto, ho cominciato a sentire dei suoni provenienti dal pc: evidentemente segnalavano l’entrata in chat di qualcuno. A quel punto ero sicura che qualcuno mi stesse guardando, e ho cominciato a sentirmi veramente porca. Allora mi sono lentamente inginocchiata sul pavimento, poi ho appoggiato le braccia e la faccia a terra, e ho cominciato a sollevare il culo verso la cam. I rumori della chat aumentavano, quindi sicuramente stavano entrando altri sconosciuti a guardarmi e a scrivermi messaggi che in quel momento non potevo leggere. In risposta, muovevo lentamente il culo per farglielo osservare meglio e un certo punto mi sono così eccitata da sentirmi tutta bagnata e ho capito che non avevo mai provato in vita mia un’eccitazione simile.
Nei giorni successivi ho imparato come rendere ancora più intrigante questo gioco. Innanzitutto ho avvisato mio marito che la sera avrei cominciato a fare tardi per colpa dell’inventario della merce. Lui ha accettato di buon grado, dato che si trattava di lavoro. Poi ho attivato la lettura vocale del pc, in modo che la sua voce robotica potesse leggere a voce i messaggi che venivano scritti. Impaziente di provare questo nuovo metodo, all’orario di chiusura ho acceso nuovamente la cam e mi sono messa in posizione, sempre dando le spalle al “pubblico”. Dopo pochi secondi, ho sentito i soliti suoni che annunciavano l’entrata in chat dei visitatori che già avevano imparato a cercarmi come “moglie matura amatoriale”. E circa un minuto dopo è arrivata la prima richiesta vocale.
Le prime richieste

“Mettiti a pecora”, mi veniva ordinato dalla voce metallica del computer. Un po’ stupita di trovarmi a obbedire a ordini di sconosciuti, ho fatto quello che mi chiedevano. Mi sono messa completamente a pecora, a disposizione del mio pubblico. “Voglio che ti fai un ditalino ora”, fu il secondo messaggio. Non ero preparata a questo, ma ormai non potevo più tirarmi indietro. Ho iniziato a toccarmi la fica con un dito, assicurandomi che potessero guardare ogni dettaglio. Sapevo che si stavano masturbando dietro lo schermo e questo mi faceva sentire veramente troia: io, una moglie rispettabile, una commerciante apprezzata, ora mi stavo strofinando il clitoride eseguendo gli ordini di qualcuno che non conoscevo.
Non volevo farlo ma ho obbedito

“Ora infilati un dito nel culo”. Qui ho sobbalzato: ma chi si permetteva di farmi una richiesta del genere? Neanche mio marito aveva mai osato farmela, sapendo bene che non ero di certo una donna da fare cose simili. Stavo per alzarmi e spegnere tutto quando è arrivato un altro messaggio: “cosa aspetti? Voglio sborrare mentre lo fai”. Anche se la voce era quella del pc, il tono e la pretesa erano così prepotenti che non sono riuscita a ribattere come avrei voluto. E ancora “guarda come sei troia, non permetterti di farmi aspettare ancora”.
Ero rossa di rabbia e a stento stavo trattenendo la rabbia ma mi sentivo come obbligata a fare quello che mi veniva chiesto in questo modo così imperioso. Ho succhiato un dito per renderlo più scivoloso, e mentre continuavano a risuonare gli ordini dal pc, ho fatto quello che mi veniva ordinato. Con una mano continuavo a masturbarmi, mentre con l’altra ho iniziato a infilarmi un dito nel culo obbedendo senza opporre resistenza.
Ho continuato fino a che non ho sentito “sei stata una brava puttana, mi hai fatto sborrare ora puoi smetterla”. In realtà ho continuato, e dopo sono arrivati sempre nuovi ordini, di altri utenti collegati. E non mi sono fermata fino a che non li ho esauditi tutti. Da quel giorno questa è diventata una droga per me. In ogni momento libero metto la targhetta “torno subito” e corro ad accontentare il mio pubblico in cam.