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Racconti Erotici

Masturbazione a Scuola: La mia Eccitante Esperienza al Liceo

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Ciao mi presento, mi chiamo Giò, ed oggi ho deciso di condividere con voi un eccitante ricordo del liceo. Voglio farlo perché la mia memoria continua a rievocarlo, facendolo tornare dolcemente in testa per eccitarmi ancora oggi, nonostante, siano passati alcuni anni. Il mio è un vero racconto erotico amatoriale, e senza tirarla per le lunghe, si tratta di quella volta in cui ho fatto una vera porcata in classe. Avete mai sentito parlare di masturbazione a scuola?

Si lo so, non è una cosa così straordinaria, dato che la masturbazione a scuola viene praticata addirittura sin da giovanissimi. Al liceo poi, dove si ambienta la storia erotica che sto per raccontare, se ne vedono davvero delle belle. Io stesso ho scoperto più volte ragazzi che si masturbavano nel cesso, o negli spogliatoi. Si, in tanti lo fanno, ma questa è la mia storia di masturbazione a scuola, e voglio raccontarla perché in quei momenti ho vissuto un turbinio di emozioni così forti e diverse tra loro da aver segnato per sempre quel giorno come uno dei più eccitanti della mia vita passati a scuola.

Ma non voglio perdermi nei preamboli più del necessario, sono in fermento al pensiero di poter finalmente raccontare la mia storia di masturbazione a scuola.

Tutta colpa della mia vicina di banco

masturbarsi a scuola

Non era poi così bella ma aveva qualcosa che mi turbava nel profondo ogni volta che gli mettevo gli occhi addosso. O quando semplicemente incrociavo il suo sguardo.

Forse erano i suoi sguardi fugaci. Forse la sua espressione all’apparenza ingenua. O forse era il suo grosso culo incoronato da un vitino strettissimo. Spesso immaginavo di essere la sua sedia e che lei si sedesse su di me, con quelle chiappe stupende sul mio cazzo durissimo.

Non so cosa fosse, se qualcosa in particolare o l’insieme di lei ad attrarmi così tanto. Fatto sta che avevo iniziato ad immaginarla nelle situazioni più porche. Come quelle che guardavo su Pornhub nei giorni in cui ero particolarmente arrapato.

Una volta nell’ora di matematica, l’avevo immaginata in ginocchio sotto al mio banco a succhiarmelo per bene. Nel frattempo il professore si era avvicinato a lei da dietro e le aveva infilato un dito nel culo, mentre con l’altra mano la sculacciava per punirla del misfatto in classe. La cosa che più mi eccitava era pensare che lei godeva mentre veniva punita.

Altre volte la pensavo, semi vestita, con le tette nude che fuoriuscivano dalla camicetta quasi del tutto slacciata e si poggiavano sul banco. Io la scopavo con veemenza nella posizione della pecorina, tenendole con fermezza i polsi incrociati dietro la schiena.

Altre volte volavo con il pensiero credendo che la sua mano si infilasse sotto la gonna e lei iniziasse a masturbarsi in classe mentre io la guardavo. In quei momenti sentivo che i miei slip erano umidi di piacere e i jeans quasi esplodevano.

Mi bastava guardarla per pochi secondi e la mia mente dava inizio alle scene di sesso più porche su di lei e nel frattempo il cazzo mi veniva duro come una pietra.

Masturbazione in classe davanti a lei

Quel giorno ero arrivato per primo al mio posto. La vidi arrivare infilandosi tra i banchi. Quando mi fu di fronte, mi guardò intensamente. Questa volta non era stata come tutte le altre, quando mi lanciava un’occhiata veloce e subito distoglieva lo sguardo altrove. Questa volta mi aveva guardato dritto negli occhi e li aveva fissati fino a farmi venire la pelle d’oca. Il suo sguardo diceva:” rimani qui, guardami, ti voglio!” O almeno così mi era sembrato, prima che si voltasse per mettersi seduta al banco affianco al mio.

Mi balenò per un attimo in testa l’idea che forse lei sapeva tutto! Dei miei pensieri su di lei, di tutte le volte che mentre la guardavo i miei pantaloni si gonfiavano e i boxer si bagnavano. Forse mi aveva visto e forse anche lei si era eccitata al pensiero di poter prendere, in qualche modo, quel cazzo duro.

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I nostri banchi si distanziavano di una cinquantina di centimetri. Una volta che fu seduta girò leggermente la testa verso di me. Non mi guardo negli occhi, il suo sguardo scese sulle mie parti più basse e poi risalì raggiungendo le mie labbra. Mi sentii trasalire. Qualcosa che non controllavo stava per accadere senza che me ne rendessi conto. Il cazzo mi era diventato duro senza accorgermene. Lei non si sedette in modo composto, era rimasta leggermente spostata con il corpo verso la mia direzione. Si voltò per salutare la professoressa che era appena entrata in classe. Lo feci anch’io, credo. Continuavo a tenere lo sguardo su di lei e ad un certo punto mi ritrovai con la mano sul cazzo che lo accarezzava dolcemente come per tenerlo a bada.

Non tolsi la mano neanche quando salutata la professoressa lei si volto nuovamente verso di me. Posò lo sguardo sulla mia mano mentre io continuavo ad accarezzarlo lungo tutta l’asta. Sembrò avere un sussulto di stupore nell’accorgersi di come fosse duro il mio cazzo e con disinvoltura aprì le gambe infilandosi una mano in mezzo alle cosce. Quel gesto mi fece impazzire di piacere. Giuro che non ricordo il momento in cui ho aperto la zip, eppure mi ritrovavo con il cazzo tra le mani mentre continuavo a guardare le sue cosce abbronzate che stringevano nel mezzo la sua mano come a volerla risucchiare in un vortice di piacere. Non incrociava mai i suoi occhi con i miei ma continuava a guardare nella mia direzione.

La prof iniziò la lezione e di tanto in tanto mentre parlava spaziava con lo sguardo in lungo e in largo per la classe. Era il suo modo di esprimersi, parlava a tutti, ma lo faceva anche per individuare se ci fosse qualcuno non attento al suo insegnamento. Lo faceva sempre e così mi sforzai di rimanere sull’attenti per non farmi scoprire con il cazzo in mano. Di tanto in tanto distoglievo lo sguardo dalle cosce della mia amica e lo puntavo dritto negli occhi della prof. Ben presto scoprii che questo mi faceva eccitare ancora di più. La prof era una donna di 45 anni, molto piacente, ben curata e vestiva con abiti eleganti che mettevano in mostra le sue curve sinuose. Non era appariscente e mai volgare ma era molto molto sexy ed emanava sicurezza. Una vera MILF.

Senza volerlo ero scivolato un po’ in avanti sulla sedia, tenendo le chiappe distaccate dalla spalliera e la schiena leggermente ricurva. Sempre continuando a tenermi il cazzo tra le mani. La prof continuava a parlare e la mia amica continuava a guardarmi l’uccello. Ero eccitato come mai prima, e allo stesso tempo avevo una gran paura di essere scoperto, l’adrenalina era a mille. Iniziai a muovere la mano su e giù dolcemente arrivando fino sotto alla cappella.

Mentre mi segavo vidi uno spostamento della mano di lei. La toglieva dalla stretta delle sue cosce e la portava vicino al viso toccandosi le labbra con le dita. Capii che era eccitata e questo mi fece sussultare ulteriormente. Le guardavo le labbra, sembrava dirmi che voleva lo posassi lì al posto delle sue dita. Mentre continuava a guardami mi masturbavo sotto il banco e con la mente ed il corpo le rispondevo: – “Eccolo, prendilo! È qui, è tutto tuo, prendilo in bocca, succhiamelo, troia”!

In quell’attimo girai di scatto gli occhi verso la prof e mi accorsi che anche lei mi stava guardando. Fu il culmine, il momento che mi fece arrivare all’apice del piacere. Mentre tutte e due mi stavano guardando spuzzai di piacere in un impeto soffocato per non farmi scoprire. Dalla prof naturalmente, perché invece la mia amica si era goduta tutto lo spettacolo eccitandosi come una troia. Camuffai le smorfie di piacere abbassando la testa mentre con il corpo mi risollevavo mettendomi composto sulla sedia.

Masturbazione a Scuola, il gran finale

masturbarsi in classe

Con la mano sinistra tirai fuori un fazzolettino di carta dallo zaino adagiato ai piedi del banco. Ripulii di fretta qualche schizzo caduto sul polsino della camicia e mi sforzai di infilare l’uccello nei pantaloni. Il pene era ancora dritto e duro. Il momento era sublime, l’eccitazione non passava. Ci misi un po’ per tornare completamente in me. Quasi non ci credevo a quello che era appena successo, il mio cuore non fece in tempo a tornare sulle sue regolari pulsazioni che subito una forte emozione lo fece ritornare a battere all’impazzata.

Non credevo ai miei occhi! Approfittando del fatto che la prof stava discutendo animatamente con un gruppo di studenti vicino la cattedra, la mia compagna si era seduta al mio fianco, lasciando il suo banco. Eravamo vicinissimi, ci sfioravamo. Stringeva forte le cosce e muoveva leggermente il bacino, sentivo che era eccitata. Si era accorta che il mio cazzo era rimasto durissimo. Ad un certo punto mi prese la mano e la portò fra le sue cosce, erano calde e lisce come la seta. Mi faceva sentire la stretta sulla mano allentando e serrando nuovamente le gambe. Ad un certo punto mi sussurra: – “hai un cazzo bellissimo” e con la mano destra mi accarezza la gamba sfiorando dolcemente l’uccello. A quel punto i miei ormoni sono esplosi e senza neanche segarmi sono venuto nei jeans.

Anche questa volta non ci ho capito granché, quando stavo per rendermi conto di tutto quello che era successo, ho visto lei che usciva fugacemente dalla classe. Emozioni fortissime che variavano dalla paura all’eccitazione mi avevano pervaso in tutto il corpo e nella testa per un tempo che non riesco a determinare.

Quella della masturbazione a scuola è stata un’esperienza erotica bellissima e affascinante. Masturbarmi in classe con la mia compagna di banco che mi guardava e con la prof che, anche lei mi guardava, inconsapevole di quello che succedeva. E, la paura di essere scoperto. Il tutto rendeva il gioco super eccitante, e poi lei, con le sue carezze….sublime compagna di scuola e di una storia erotica che non dimenticherò mai più.

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