La mia Storia Segreta con una Prostituta Italiana
Mi chiamo Paolo e lavoro come ingegnere per un’azienda che si occupa di impianti elettrici e pannelli solari. Spesso sono in trasferta per lavoro e proprio da uno di questi viaggi è nata una delle esperienze più forti ed eccitanti della mia vita.
Timido, riflessivo e riservato come sono ho infatti più rimpianti che ricordi piacevoli della mia vita sessuale e non vi nascondo che questa cosa oggi che ho 35 anni mi fa spesso soffrire. In un recente incarico da seguire a Brescia però è successa una cosa che non immaginavo: il mio primo incontro con una prostituta italiana.
Gli argomenti del post
Un’avventura inaspettata
Tutto accadde nei primi giorni di novembre, quando fui inviato dalla ditta per cui lavoravo, in compagnia di un altro collega che non brillava certo per simpatia, a intervenire su un cantiere proprio nei pressi di Brescia, città che non avevo mai avuto modo di visitare. Andrea, il mio compagno di viaggio, era uno di quei ragazzotti bellocci, spavaldi e sicuri di sé pronto a raccontare le sue mille avventure con donne di ogni tipo e forse anche per questo non avevo mai provato particolare piacere a parlare con lui, tuttavia costretto dall’occasione a condividerci intere giornate cercai di fare buon viso a cattivo gioco.
Andrea non si faceva problemi a parlare di sesso e probabilmente aveva notato il mio imbarazzo su questo tema, così mentre eravamo a cena in albergo la prima sera iniziò a stuzzicarmi chiedendo dettagli sulla mia vita privata e incalzandomi con domande molto intime alle quali cercavo di rispondere in maniera evasiva. A un certo punto, però, mi sorprese dicendomi che avrei dovuto provare qualcosa di nuovo, magari cercando una escort disponibile quella sera stessa con cui, parole sue, “sfogare la mia repressione”.
Cercai in tutti i modi di fargli capire che non mi sembrava il caso e che non ero assolutamente il tipo da andare a letto con una sconosciuta, ma lui fu irremovibile e anzi, telefono alla mano, si mise subito a cercare in rete gli annunci più piccanti incuriosendomi sempre di più.
La ricerca di una escort a Brescia

La chiave escort Brescia inserita su uno dei portali più famosi restituì sullo schermo numerosi risultati, ragazze bellissime che si descrivevano come pronte a soddisfare ogni richiesta dei propri clienti, con seni prorompenti, culi che sembravano scolpiti nella roccia e lunghe gambe da far perdere la testa anche a un prete. Andrea sfogliava uno per uno i profili mostrandomi quelli secondo lui più interessanti, abile a farmi eccitare all’idea della trasgressione che avrei potuto compiere di lì a breve. Il catalogo era molto vasto, ma quando incrociai il viso d’angelo della 22enne Miriana, una prostituta italiana dalla quale rimasi a dir poco incantato, qualcosa deve essere cambiato nella mia espressione tanto che lo stesso Andrea finì per esclamare: «È lei!».
Il mio collega mi lasciò lo smartphone per far sì che potessi ammirare meglio: capelli biondi, lineamenti puliti e un fisico che rispondeva perfettamente ai miei canoni estetici, elegante, proporzionato e non eccessivamente formoso. Per di più scorrendo l’elenco delle sue pratiche non avevo potuto fare a meno di soffermarmi sul fatto che lei non disdegnasse alcune delle mie fantasie più nascoste, ossia quelle legate all’essere dominato sessualmente da una donna, così presi coraggio e mi lasciai convincere a inviare un messaggio per fissare l’appuntamento.
Prima esperienza a casa di una prostituta italiana
L’incontro avvenne in un appartamentino non molto distante dallo stadio Rigamonti, una casa dall’arredamento curato nei minimi dettagli in cui Miriana viveva da sola. Ad aprirmi la porta fu proprio lei, con addosso una vestaglia di seta e delle pantofoline col tacco che lasciavano intravedere le dita perfette dei piedi, il mio punto debole. Era bellissima come in foto, forse anche di più, e il suo sguardo trasmetteva tutta la sua evidente dolcezza. Quando la vidi davanti a me iniziai a tremare dall’emozione, quasi come mi era capitato in passato nei miei primi appuntamenti giovanili, ma Miriana fu subito brava a mettermi a mio agio facendomi accomodare sul divano, offrendomi un bicchiere d’acqua e dedicandomi qualche minuto per conoscermi meglio, anche dal punto di vista delle preferenze sessuali. Ciò che non potevo immaginare, però, è che dietro quella faccia d’angelo si potesse nascondere al tempo stesso un sadico ed eccitante demone.
Dopo qualche chiacchiera amichevole, infatti, mi chiese soltanto: «Ti senti pronto?». Alla mia risposta affermativa reagì con un sorriso e all’improvviso mi diede uno schiaffo fortissimo.
«Spogliati e mettiti in ginocchio» mi ordinò e a quelle parole non seppi che rispondere con un sommesso «Sì, Padrona», iniziando a togliermi tutti gli indumenti per restare nudo e a testa bassa come un verme mentre lei mi scrutava dall’alto.
Anche Miriana nel frattempo aveva lasciato cadere la vestaglietta, scoprendo così le sue forme e un intimo di pizzo nero incredibilmente sexy che tuttavia riuscivo solo a sbirciare di sottecchi cercando di non farmi scorgere dalla escort di Brescia a cui mi stavo già sottomettendo. Il tono dolce e accomodante di qualche minuto prima aveva lasciato il posto a un’espressione molto più severa, che pure non stonava con l’aspetto apparentemente innocente di quella bellissima ragazza.
«Cosa stai aspettando, baciami i piedi!» – mi intimò Miriana, aggiungendo canzonandomi – «So che non ambisci ad altro». Ed effettivamente di fronte a quella meraviglia della natura mi sentivo piccolo e impotente, avrei voluto annullarmi per lei e il suo lo splendido sorriso, quasi dimenticando che ero in casa di una prostituta di Brescia e che per lei non ero altro che l’ennesimo uomo in cerca di una facile eccitazione.
Mentre prostrato ed eccitato davanti a lei continuavo a baciare quelle estremità perfette, Miriana mi prese per i capelli e strattonandomi mi portò a quattro zampe verso la sua camera da letto, in cui colori caldi e luci soffuse riuscivano a creare l’atmosfera giusta per un incontro passionale. Non sapevo cosa attendermi, però, vista la piega che aveva preso la situazione e rimasi al suo cospetto in attesa di altri ordini.
Agli ordini di Miriana

La vidi quindi lasciar cadere la mutandina e sedersi sul letto con movimenti lenti e sensuali, per poi posizionarsi a gambe aperte di fronte a me con le piante dei piedi puntate sul bordo del materasso così da agevolare ancora di più quella dolce visione. Tirandomi ancora per i capelli portò la mia faccia verso la sua vulva, così vicino da poterne sentire già l’odore inebriante, quindi mi ci spinse sopra con forza ordinandomi di leccarla per bene. Più che un obbligo per me quello era il paradiso: mi tuffai con la lingua sulle sue grandi labbra percorrendole in lungo e in largo per poi spostarmi verso il clitoride e dunque affondare all’interno, mentre lei mi teneva fermo e costretto con tutte le sue forze fino a farmi quasi mancare il respiro.
La figa di Miriana era dolce e succosa e più mi dedicavo a leccarla con passione più i suoi umori colavano bagnandomi la faccia. In quel momento ero come un giocattolo di piacere nelle sue mani, che stretto nella morsa delle gambe veniva guidato e indirizzato dalle mani di colei che deteneva il potere. Miriana gemeva di piacere sotto i colpi della mia lingua, potevo sentirla vibrare con tutto il suo corpo mentre il mio cazzo, in preda a un’erezione fortissima, ora non desiderava altro che penetrarla.
Anche la bella prostituta italiana sembrava non resistere più e infatti, prendendomi ancora con la forza, staccò il mio viso dal suo sesso e mi gettò sul letto facendomi stendere a pancia in su e salendomi in groppa per cavalcarmi senza pietà. Ancora una volta il controllo era nelle sue mani, ma tutto ciò era per me fonte di ulteriore eccitazione. Come suo “schiavo” non avevo il diritto di scegliere cosa fare e come, ma era lei a dirigere tutto e a utilizzarmi come un oggetto per il suo appagamento: con il mio cazzo dentro di lei, Miriana continuava a muoversi aumentando sempre di più la velocità mentre le sue unghie mi affondavano nel petto provocandomi non poco dolore.
Io stavo per esplodere ma per fortuna anche lei, grazie al trattamento regalatole prima dalla mia lingua, era ormai vicina all’orgasmo che arrivò di lì a breve facendola contorcere e gridare di piacere. Un premio era in arrivo anche per me, però: scesa dal mio cazzo ancora duro, infatti, Miriana cominciò a masturbarmi con i piedi facendomi letteralmente tremare dall’euforia, sembrava proprio che conoscesse alla perfezione le 5 regole per un footjob coi fiocchi. Le sue dita scorrevano sull’asta eretta per poi accarezzare il glande e ripartire ma bastarono poche ripetizioni di questo percorso per farmi esplodere come raramente mi era capitato nella vita.
Ero ormai sfinito e incredulo, quando vidi i piedi di Miriana avvicinarsi di nuovo alla mia bocca, stavolta completamente ricoperti della crema bianca schizzata fuori dal mio pene. «Lecca tutto, li voglio vedere puliti», fu il suo ultimo e più potente ordine da eseguire a eccitazione ormai calante, ma non seppi negarmi e anzi mi dedicai con cura a rimettere a posto il casino creato, togliendo ogni goccia di sperma da quelle preziose estremità.
Il suo sguardo si stava ora addolcendo di nuovo.
«Sei stato bravo», disse Miriana sorridente e facendo quasi trasparire una certa simpatia nei miei confronti.
«Tu sei una donna perfetta», le risposi io in modo sincero.
Ormai la serata volgeva al termine e dovevo lasciare quella casa, ma in me si stavano facendo spazio emozioni indescrivibili: sì, mi ero innamorato di una prostituta!
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