Esperienze con Trans: Ecco 3 Racconti Erotici
Da quando abbiamo aperto una sezione del blog dedicata agli incontri con Trans, inevitabilmente qualche piccante storiella di esperienze con trans, ci è stata recapitata nelle nostre inbox.
Tra i tanti racconti erotici di esperienze con Trans che ci sono pervenuti, abbiamo scelto di condividere con te queste 3 storie intriganti che potranno aiutarti a comprendere meglio l’entusiasmo, i dubbi e l’eccitazione di coloro che si approcciano per la prima volta al mondo Trans. Buona lettura!
L’inattesa avventura con un trans

La brasiliana dell’ultimo piano
Nulla da ridire: da quando è venuta ad abitare all’ultimo piano una nuova inquilina dalla bellezza conturbante, sono stato felice.
Mia moglie ed io, sposati da cinque anni, abbiamo una vita serena senza grosse preoccupazioni e di questo ne trae indubbio vantaggio anche il rapporto sessuale, che viviamo in modo fantasioso ed appagante.
Confesso di non aver mai avuto tentazioni di sorta nei confronti di esponenti dell’altro sesso, tanto mi sento realizzato sessualmente con la mia dolce compagna.
Eppure, dall’arrivo di quella esotica bellezza dell’ultimo piano che ogni tanto incrociavo, qualcosa mi stava cambiando. Avvertivo una certa stonatura scopando mia moglie anche se non gli davo molto peso e senza che la mia compagna se ne rendesse conto.
Parlando con il portiere, avevo formulato delle domande celandole all’interno di un discorso generale, ed ero venuto a sapere che la nuova inquilina era una brasiliana di nome Martha.
Mi incuriosiva sapere più cose di lei, ma dal portiere non riuscì a trarre nulla di specifico perché, anche lui, non aveva riferimenti di alcun tipo. Si sapeva solamente che possedeva una Smart, che il giorno restava in casa a parte per fare la spesa, mentre al calar del sole solitamente usciva.
Un approccio casuale
Probabilmente a livello inconscio decisi di incontrarla, quindi cominciai a prestare attenzione alle sue abitudini fino a scoprire che ogni venerdì mattina usciva per andare in un ipermercato vicino casa.
Fu così che maturai l’idea di programmare un incontro casuale, dove il “casuale” era da considerarsi come una eufemia in quanto lo desideravo fortemente.
Studiai un piano d’azione che realizzai la settimana successiva quando attesi pazientemente il suo arrivo, nascosto nell’androne del palazzo. Salendo le scale per prendere l’ascensore, mi avvicinai come per fare la stessa cosa e mi unii a lei per salire insieme. Tra il pianoterra ed il settimo piano dove abitavo, ebbi modo di osservarla bene.
Gambe lunghe inguainate da autoreggenti scure che si evidenziavano grazie alla minigonna che indossava; un petto florido e decisamente sodo, che s’intuiva dalla generosa apertura della camicetta che indossava, e un viso angelico in cui emergevano occhi di un nero profondo ed incorniciato da una massa di capelli ordinatamente programmati per essere disordinati. Vedendola piena di sacchetti per la spesa mi proposi di aiutarla. Sorrise e mi ringraziò con una ben comprensibile pronuncia carioca un poco strascinata ma armoniosa. Mi offrì in cambio un vero caffè brasiliano nel suo appartamento.
Sorpresa!
Accomodato su di uno spazioso divano ad angolo e sorseggiando un fumante caffè, parlammo del più e del meno studiandoci reciprocamente. Essendo modestie a parte un bell’uomo, potevo intuire il suo interesse nei miei confronti. Senza dire nulla, Martha si avvicinò a me all’improvviso e restando in piedi mi accarezzò i capelli. Poi sbottonò lentamente la sua camicia, lasciando emergere un petto praticamente perfetto per poi invitarmi ad accarezzarlo e baciarlo. Mi posò la sua lunga mano sul mio cazzo che si stava ingrandendo in modo esponenziale, e lo liberò abbassando la zip dei jeans. Si chinò per prenderlo in bocca, facendomi un pompino magistrale ma senza farmi venire.
Si rivoltò offrendomi il culo, scostando di lato un tanga di pizzo nero. Nell’aggiustarmi nella posizione le misi una mano davanti (lei era di schiena) e mi accorsi che aveva un grosso cazzo ben duro che mi sorprese, anche se con il senno di poi avrei potuto immaginarmelo. Ma il suo culo era così invitante che non rinunciai a quell’invito ed iniziai a penetrarla con tutta la forza che avevo in corpo. Cambiammo posizione e mi spinse a fare un 69 e mi trovai imprigionato in una situazione del tutto inattesa. Ma i fumi del desiderio mi fecero abbassare ogni barriera e cominciai a succhiare quel cazzo che aveva qualcosa di magico fino a quando eiaculammo quasi nello stesso momento.
Inutile dire che almeno una volta alla settimana vado a trovare Martha per gustare il suo caffè brasiliano.
La parte più nascosta di me

Un desiderio da appagare
Sono un etero convinto a cui piace il sesso in ogni sua sfaccettatura. Essendo single e non avendo alcun tipo di relazione sentimentale, ho modo di approfittare della libertà concessami dal mio status per divertirmi in ogni modo possibile.
Sono un frequentatore di locali notturni da cui esco quasi sempre a notte inoltrata per rientrare a casa. Nella mia città, come in altre, la “fauna notturna” è così variegata da soddisfare ogni tipo di esigenza sessuale e devo ammettere che i trans che stazionano in alcuni punti nevralgici, spesso sollecitano la mia curiosità.
Ed è stato così che passando e vedendo, vedendo e passando, ho iniziato a nutrire il desiderio di scoprire la ragione del loro successo nei confronti di ragazzi ed uomini maturi con i quali si relazionavano.
Attraverso video porno trans che potevo vedere in centinaia di siti hard, avevo ben conosciuto virtualmente in che modo potevano saziare gli appetiti di uomini anche etero, e più osservavo quelle scene e più si ingigantiva il mio desiderio di avere un’esperienza con un trans per sperimentare nuovi stimoli.
Quel coraggio che non c’è
L’assillo che mi stava poco a poco contagiando faceva però i conti con l’assenza di coraggio che pareva essere un mio limite. Mi domandavo se un etero rimaneva tale pur andando con un trans, e questo era un quesito che poteva avere risposta solamente vivendo dal vivo una esperienza del genere.
Ogni volta che capitava di incontrare un trans eccitante con la femminilità messa in bell’evidenza, cercavo di recuperare quella necessaria convinzione che mi avrebbe permesso di fare la sua conoscenza per poi vivere un rapporto sessuale che mi avrebbe fornito di quella risposta che avrebbe soddisfatto la domanda che mi assillava il cervello.
Più mi negavo a quell’esperienza e maggiore diventava il desiderio che avevo dentro di me, sicuramente richiesto dalla parte femminile dei miei geni. Avrei avuto la forza per superare quell’ostacolo così invasivo?
Finalmente, l’esperienza trans e l’appagamento
La mia prima esperienza con trans accadde una notte in cui mi ero completamente rilassato con amici nella discoteca preferita, dove avevo sicuramente bevuto più di altre sere. Non potevo definirmi in altro modo se non “allegrotto”, se sapete cosa intendo, ovvero quello stato mentale dove barriere e pregiudizi non avevano lo stesso grado di importanza. Me ne resi conto quando, incrociando un bell’esemplare di trans, lo feci salire in auto senza pensarci sopra due volte.
Osservai la perfezione del suo fisico che emanava femminilità da ogni poro. Era una trans colombiana che definire bellissima era quasi una blasfemia, da quanto era perfetta in ogni particolare.
Giungemmo a casa poco dopo e mi lasciai andare alle effusioni di quella trans dall’esotico aspetto e dall’innegabile esperienza, che mi coinvolse in un caleidoscopico rapporto dove non esistevano più ruoli e generi ma tutto si confondeva in maniera armoniosa per raggiungere il piacere sublime di due corpi che si intrecciavano in ogni possibile maniera. Fu una esperienza che mi ha liberato da certi tabù e che mi ha permesso di incontrare nuove fonti di piacere.
La mia prima volta con una trans

Senza limiti
Mi sono sempre prefissato di non vincolarmi con prevenute visioni della vita e questo concept mi ha permesso di saziare molte curiosità e di affrontare percorsi border line che hanno arricchito la mia esperienza.
Diciamo, per chiarire, che non sono un tipo tutto casa e lavoro, ma un uomo a cui piace superare limiti che, per molti, rappresentano il confine della loro esistenza (e non parlo solo di sesso).
La prima volta che sono andato con una trans, ero assolutamente consapevole di quello che stavo facendo ed era una situazione fortemente voluta per conoscere il piacere dell’altra metà del cielo.
Devo dire che Josephine – questo il suo nome – si presentava come una femmina che tutti vorrebbero possedere.
Mi trovavo a Parigi in occasione di una trasferta di lavoro e casualmente la conobbi. Un corpo perfettamente disegnato faceva pendant con un viso angelico che celava uno sguardo penetrante. Capelli alla Valentina di Crepax, gambe ben tornite, petto non troppo voluminoso e culo da urlo.
Posso definirla come un esemplare di alta classe che non avrebbe sfigurato in nessun defilé di moda o in qualche calendario di Playboy.
L’incontro e poi il sesso
Presentati da una comune conoscenza, fu facile apprezzare lo spirito d’iniziativa di quella splendida donna della quale ero rimasto come folgorato per via della sua bellezza. Ero convinto che sarebbe stata una facile conquista e che avrebbe dato il via a fantasmagoriche scopate. Quand’ecco che il tizio che mi aveva introdotto a Josephine mi disse che si trattava di un transex molto ben fornito.
Quasi quasi ero propenso a credere che quella rivelazione fosse più una presa in giro del comune amico. Quindi decisi che avrei dovuto constatare di persona se Jo fosse semplicemente una bellissima donna oppure una incredibile trans superdotata.
Il giorno lasciò spazio alla sera e alla notte che sopravvenne dopo la cena a due che mi vide protagonista insieme a Josephine.
Amabilmente mi confessò di essere stanca di quel giorno e che avrebbe preferito andare in un luogo più intimo e rilassante. Così le proposi di seguirmi nell’hotel dove risiedevo in quei giorni.
Entrati in stanza, Jo si tolse immediatamente il vestito restando in intimo. Ebbi modo di ammirare la bellezza del suo corpo che indossava una ricercata lingerie, la quale metteva in mostra quanto di magnifico c’era da guardare. Memore della battuta dell’amico comune, il mio sguardo si posò curioso sul davanti delle sue mutandine. Era impossibile non notare un rigonfiamento alquanto significativo. Jo se ne accorse immediatamente. Con la mano si abbassò l’indumento lasciando fuoriuscire un ciclopico pene che lievitò immediatamente. Ancora sorpreso dallo spettacolo, non feci caso all’avanzare di quella bella trans che dolcemente prese le mie spalle per farmi inginocchiare e avere modo di conoscere il sapore dell’uccello, che iniziai a spompinare fino a farlo esplodere in me, alquanto eccitato da questa novità.
Per nulla saziata, Jo si mise dietro di me e dopo aver bagnato di saliva il mio ano, ci infilò la sua cappella per anticipare il suo cazzo ancora marmoreo e prepotente. Non ho più avuto esperienze con trans. Questa fu la mia unica volta, ovvero una intensa notte di sesso dove compresi che veramente non esistono barriere al piacere e alla trasgressione.