Come Diventare una Mistress e Guadagnare dal Dolore
Diventare una mistress a pagamento sembra un modo facile per fare soldi: fai qualche foto sexy, la butti online, spenni orde di uomini che vogliono solo leccarti i piedi. La realtà è diversa, quanto meno se vuoi fare del prodomming un lavoro serio (e remunerativo).
Prima di tutto, c’è un piccolissimo particolare da considerare: per la legge italiana, il prodomming è a tutti gli effetti una forma di prostituzione. Se decidi di intraprendere questa strada, tienilo in considerazione.
In secondo luogo, internet è pieno di “mistressine” improvvisate che si fanno la guerra tra loro e che guadagnano poco o niente, specie in rapporto ai rischi che corrono. Se tanto ti basta, questa guida non ti serve. Altrimenti, vediamo come andare oltre.
Gli argomenti del post
0. Fai pratica e studia
Dovrebbe essere la base di qualsiasi professione, indipendentemente dal settore: sapere cosa stai facendo. Quando lavori come mistress a pagamento, le persone mettono la propria salute mentale e fisica nelle tue mani. Studiare cosa fare e come dovrebbe essere il minimo.
Il modo più ovvio (e divertente) per imparare è fare pratica non a pagamento. Partecipa alle feste BDSM, ascolta i fetish altrui, impara da chi ha più esperienza. Quando ne hai l’occasione, partecipa a workshop tematici riguardanti le pratiche che ti interessano.
Lo so: messa così sembra già molto meno facile. In compenso, è ciò che ti farà spiccare tra competitor mediamente incapaci.
1. Scegli le tue “specialità”
Come il marketing insegna, scegli un target di riferimento. Se cerchi di parlare a tutti, finirai per non parlare a nessuno. Nello specifico, questo significa selezionare delle pratiche BDSM che saranno il tuo “core business”, ovvero le tue specialità.
Adorazioni dei piedi e simili sono quasi d’obbligo per una prodomme, ma sono anche pratiche inflazionate: non incentrare la tua comunicazione su quello. Di contro, suture e sounding sono molto meno diffuse, dato che richiedono una preparazione maggiore.
Al di là delle considerazioni di marketing, il mio consiglio è selezionare le pratiche che ti divertono di più. Può sembrare ovvio, ma non tutte lo fanno e si vede. Quando qualcosa ti piace, diventa più facile informarti a riguardo e trovare spunti sempre nuovi per le sessioni.
2. Cura la tua immagine
L’immagine che vuoi dare, il tuo “brand”, dipenderà anche da quello che proponi ai tuoi clienti, ecco perché l’ho inserito solo come secondo punto.
Il tuo obiettivo è non solo apparire sexy e desiderabile, ma anche distinguerti dalle altre mistress. Evita quindi di presentarti nelle solite tenute discinte, con i piedi o le tette in vista. Piuttosto, elabora un look che ti valorizzi, con tenute da sfoggiare sia in sessione sia in situazioni meno formali.
Curare la tua immagine di mistress va ben oltre il semplice aspetto fisico: atteggiamenti e linguaggio usato sui media scelti sono importanti quanto aspetto e trucco. Sei arrogante e capricciosa? Oppure preferisci un linguaggio soft, in contrasto con le “cattiverie” che proponi? A te la scelta.
Attenta però a una cosa: quale che sia l’immagine che vuoi dare, mantieni sempre un atteggiamento professionale. Ascolta le richieste dei possibili clienti, rispondi alle domande e ai dubbi posti.
3. Realizza o trova un dungeon da affittare

Non accogliere i clienti nella casa in cui vivi, mai: è poco pratico e, soprattutto, poco sicuro. Se possiedi un appartamentino sfitto da usare, benissimo; altrimenti, dovrai prenderne uno in affitto.
Il tuo dungeon dev’essere arredato con tutto ciò che ti serve per il BDSM e comprendere un piccolo spogliatoio per i clienti, dove possono rinfrescarsi prima e dopo la sessione. Se intendi usare una snakewhip, assicurati che l’ambiente sia abbastanza grande da consentirlo.
Mobili come gogne e croci di Sant’Andrea costano molto, anche quando riesci a trovarli usati. Se sei agli inizi e non te la senti di realizzare un dungeon tutto tuo, puoi appoggiarti a dungeon in affitto. Di solito sono abbastanza costosi, ma vanno più che bene per chi è agli inizi o fa solo sessioni sporadiche.
4. Realizza un sito internet con foto
Ogni mese, centinaia di persone usano Google per cercare mistress e pratiche ad esse collegate. Sai cosa significa? Ti serve un sito internet chiaro, ricco di foto, nel quale si possa leggere cosa fai e cosa non fai.
Evita il fai-da-te, se possibile: il tuo obiettivo è apparire professionale, oltre che bella. Rivolgiti quindi a un fotografo professionista, a un web designer e a un copy per i testi. Se non hai budget per tutto, dai la priorità alle foto: saranno il tuo biglietto da visita e le potrai usare anche sui social.
5. Promuoviti sui social

Per chi desidera diventare una mistress, i social sono un campo minato: basta una tetta di troppo per far saltare tutto. Ciononostante, la loro utilità è innegabile, dato che ti mettono in contatto con un’ampia gamma di possibili clienti.
Ora come ora, il social più libero è Twitter: pur non essendo diffuso quanto altri, ti conviene tenere un profilo sempre attivo. Instagram è il social in maggiore crescita, ma anche uno dei più restrittivi: evita i riferimenti troppo espliciti a pratiche fetish.
6. Partecipa agli eventi
Ai play party e ai munch è vietato pubblicizzare servizi a pagamento, quindi non provarci neanche: la comunità è molto severa su queste cose, specie a Milano e in altre grandi città. Detto questo, partecipare agli aperitivi è utile a livello di brand: dimostri di essere genuinamente interessata al BDSM e fai girare il tuo nome. Inoltre, puoi conoscere giornalisti e influencer dell’ambiente che potrebbero farti pubblicità.
Evita di portare clienti alle feste: è il modo migliore per finire in lista nera. Piuttosto, approfittane per giocare (gratis) con amici e partner. Oltre che essere divertente, è anche un modo per dare un “assaggio” dei tuoi servizi a coloro che assistono.
7. Imposta delle collaborazioni
Collaborare con altri master e mistress ti consente di ampliare la gamma di servizi che puoi offrire, dato che essere seviziato da due bellissime donne è una fantasia comune. Inoltre, ti permette di girare clienti di cui non ti puoi occupare a “colleghe” che, se hai scelto bene le tue collaborazioni, saranno pronte a fare lo stesso.
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